Dr.ssa Sara Mantovani, medicina legale
Il lavoro del medico legale è tanto complesso quanto affascinante. In un’unica figura si racchiudono tutte le competenze di un medico e una grande quantità di conoscenza giuridica, allo scopo di indagare sulle cause di un fatto che è rilevante in entrambi gli ambiti. “Quando ero studentessa mi sembrava una materia impalpabile – ci spiega Sara Mantovani, Medico Legale laureatosi in questa particolare branca della medicina nel 2008, presso l’università di Modena e Reggio Emilia, che esercita presso il Poliambulatorio Medica Plus – ma le fantastiche lezioni del professor Beduschi, mi fecero innamorare di questo mondo”
Dottoressa, ha sempre desiderato fare il medico legale?
In realtà no. Ho deciso di intraprendere questo percorso all’ultimo anno di medicina. Fino a quel punto credevo mi sarei dedicata alla psichiatria, su cui stavo scrivendo la tesi. Ma al sesto anno ho conosciuto la medicina legale, e da quel momento ho capito senza ombra di dubbio che questa sarebbe stata la mia vita.
Di che ambiti si occupa?
Questa domanda è più complicata di quanto può sembrare. Questo perché le competenze del medico legale sono molto ampie e possono variare di molto. Diciamo che nel 2010 mi sono staccata dall’istituto di medicina legale e ho avuto un maestro esterno che mi ha portato all’attività di patronato, che tuttora svolgo. Al momento lavoro quindi principalmente come libera professionista per ciò che concerne la valutazione medico legale del danno e la responsabilità professionale medica.
Ci può fare degli esempi?
Certo. Mettiamo caso che un libero cittadino, a seguito di un incidente stradale in cui ha subito delle lesioni, non sia convinto della valutazione del medico legale dell’assicurazione. In quel caso può chiedere una mia valutazione imparziale, che può confermare o smentire, e in base a questo decidere se chiedere un maggiore risarcimento. Per quanto riguarda il mio lavoro credo che l’importante sia non illudere la persona che ha subito il danno, ma essere precisi e imparziali, in modo da comprendere con sicurezza se valga la pena di intraprendere o meno le vie legali. per Invece quanto riguarda la responsabilità professionale medica?
In questi casi uno studio legale o un libero cittadino si rivolgono a me perché pensano di trovarsi davanti a un danno dovuto a un trattamento medico incongruo. Io devo valutare la presenza o meno di una responsabilità medica. Ambito molto difficile e che richiede uno studio che va ben oltre il singolo evento.
Ma come è possibile distinguere una complicazione da un errore medico?
Prima di tutto è necessario valutare tutta la storia clinica del paziente, da prima dell’intervento a tutto il decorso successivo. La linea tra errore e complicanza a volte è molto chiara e altre estremamente sottile. Per rispondere a questa domanda la letteratura medica è essenziale: quanto più rare sono le complicanze più ci si avvicina all’errore. Ovviamente mi posso trovare anche dall’altra parte, ovvero occuparmi della difesa del medico accusato.
Siete quindi a metà tra i medici e i giuristi?
Bisogna ragionare in termini di legge, dobbiamo conoscere tabelle, valutazioni e dobbiamo conoscere la legge di base che conduce però esclusivamente al lavoro del medico legale.
Siamo quindi solo medici e la parte legale la lasciamo fare agli avvocati. Spesso a causa del suo lavoro si trova davanti a scene atroci.
In che modo si affrontano situazioni così difficili come quelle che vede il medico legale?
Io posso parlare esclusivamente per me. Ho sempre fatto appoggio sulla mia emotività, non ho mai avuto paura di farmi attraversare dalle emozioni. Da questo mio modo di vivere si è creata la mia forza. Ma è inutile mentire, alcuni casi sono molto difficili da dimenticare e ti seguono per giorni o settimane. Credo che questo mestiere ti insegni davvero a vivere la vita al meglio ogni momento, lasciandoti scorrere addosso i piccoli problemi di tutti i giorni senza farti abbattere dalla paura.